ISRPT esprime preoccupazione e dissenso per la vicenza Cernigoi-Centro di Documentazione di Pistoia

Visto il comunicato stampa a firma del Centro di Documentazione di Pistoia, relativo al diniego di utilizzo della sala Terzani della Biblioteca Comunale S. Giorgio per un dibattito su “I crimini fascisti in Jugoslavia e le foibe” a cui è stata invitata a partecipare la ricercatrice e giornalista Claudia Cernigoi, e viste le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale, ivi richiamate,

esprimiamo preoccupazione e dissenso,

per ogni operazione volta a negare spazi di libera espressione al dibattito pubblico su fatti storici, come la storia del confine orientale, feconda di ricerche e punti di vista diversi.

La ricerca storica non può essere asservita a visioni partitiche, può e deve essere basata su ricerche scientifiche, validazione di dati e di fatti, confronto fra interpretazioni diverse. La presentazione di libri e ricerche serve appunto a sottoporre al confronto pubblico, al dibattito e alle eventuali divergenze, le tesi presentate da ciascun autore.

La stessa Legge 30 marzo 2004, n. 92 relativa a “Istituzione del «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati” persegue il fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

È la legge stessa che definisce “complessa” la vicenda del confine orientale.

Negare quindi la possibilità ad una prestigiosa e preziosa istituzione culturale pistoiese, come il Centro di Documentazione Pistoia, (che da un cinquantennio rende un importante servizio di raccolta documentaria di riviste e periodici, e ha donato al Comune un’emeroteca importante a livello nazionale), di presentare al pubblico il lavoro di una ricercatrice e scrittrice peraltro preparata sui fatti e competente nelle ricerche archivistiche, è inaccettabile censura preventiva.

In un convegno pubblico, è il pubblico stesso che assicura il contraddittorio, consentendo a chi  eventualmente abbia impostazioni storiografiche diverse di esprimere le proprie posizioni nel dibattito.